La crescita esponenziale delle minacce cyber, sempre più sofisticate e numerose, impone alle aziende di adottare strategie adeguate sia a livello preventivo che di risposta ai potenziali incidenti. Occorre focalizzarsi sull’ottenere il massimo livello di sicurezza per ogni applicativo, workload o infrastruttura informatica aziendale; tuttavia le risorse vanno allocate in base alla criticità delle minacce e di ciò che va protetto, commisurando le contromisure al livello di rischio specifico.
È qui che entra in gioco il legame tra gestione del rischio e Incident Response: due pilastri del security management che operano in sinergia per garantire resilienza e continuità operativa. In questo articolo esploreremo come integrare entrambi gli elementi in una strategia efficace.
Perché è fondamentale analizzare il rischio cyber
U Analizzare il rischio cyber significa comprendere quali siano le potenziali minacce informatiche per l’organizzazione, valutare la probabilità che si concretizzino e stimare l'impatto che potrebbero avere sui processi aziendali. Non è mai una valutazione a sé, ma rappresenta il fondamento su cui costruire strategie di sicurezza efficaci e sostenibili.
Prima di tutto, la quantificazione del rischio attraverso una business impact analysis (BIM) permette di dare priorità agli interventi: non tutte le vulnerabilità hanno lo stesso peso, e non tutte le minacce sono ugualmente probabili. In secondo luogo, fornisce una base solida per il dialogo con il top management, poiché può tradurre le esigenze di sicurezza in termini economici e operativi, stimolando l’implementazione di iniziative concrete, che rendano sicura l’azienda nel corso del tempo.
Metodologie di analisi del rischio cyber
L’analisi del rischio si basa su approcci metodologici precisi, il cui primo passo è sempre quello di identificare gli asset maggiormente critici dell’organizzazione: sistemi informativi, dati sensibili, applicazioni chiave e infrastrutture. Successivamente, è necessario identificare le minacce che possono colpire questi asset e le vulnerabilità che potrebbero essere sfruttate.
L’azienda non è sola in questo percorso. Può essere affiancata da consulenti o service provider specializzati in cyber sicurezza e adottare framework di riferimento come ad esempio il NIST o ISO 27005, laddove quest’ultimo fornisce un approccio sistematico alla gestione del rischio della sicurezza delle informazioni. Infine, si può citare il FAIR (Factor Analysis of Information Risk), un modello quantitativo per l'analisi del rischio cyber che consente di tradurre i rischi in valutazioni di natura economica.
La relazione tra gestione del rischio e Incident Response
L’analisi del rischio è il punto di partenza per definire strategie di Incident Response efficaci. Senza una mappa chiara delle minacce, delle vulnerabilità, dei possibili effetti e delle priorità di intervento, la risposta rischia di essere caotica e inefficiente.
Una gestione del rischio ben strutturata influenza direttamente gli strumenti, i processi e i tool utilizzati nell’Incident Response. Per esempio, se l’ERP aziendale – tool mission critical per eccellenza - presenta vulnerabilità dovute alla tecnologia datata, si possono definire strategie di mitigazione specifiche, come l’implementazione di backup più frequenti, con obiettivi di ripristino (RTO) estremamente rapidi, e l’adozione di sistemi di monitoraggio continuo per rilevare eventuali anomalie in tempo reale. Queste misure garantiscono una maggiore resilienza e una risposta più efficace in caso di attacco.
Allo stesso modo, una valutazione accurata delle minacce aiuta a definire il miglior toolkit tecnologico, come sistemi di rilevamento delle intrusioni (IDS), piattaforme di orchestrazione e automazione della sicurezza (SOAR) e strumenti di threat intelligence. Se per caso l'organizzazione opera in un settore particolarmente esposto al ransomware, come quello sanitario, l’analisi del rischio potrebbe portare all’adozione di strumenti avanzati per il rilevamento comportamentale delle minacce e per la segmentazione della rete, al fine di limitare la diffusione di eventuali infezioni.
Sul piano dei processi, l’analisi del rischio guida la definizione dei playbook di Incident Response, cioè le procedure operative standard da seguire in caso di specifiche tipologie di incidente, prendendo in considerazione non solo le misure tecniche di prevenzione e mitigazione dei danni, ma anche tutti gli aspetti procedurali e organizzativi, ovvero i ruoli e le responsabilità.
Una corretta analisi del rischio ha anche effetti immediati sulle attività aziendali a livello di formazione e di sensibilizzazione dei dipendenti. Sapere quali minacce sono più probabili permette di organizzare simulazioni e sessioni di training mirate, aumentando la preparazione complessiva e avvicinandosi all’ideale della cultura della sicurezza.