La richiesta di migrazione in cloud, come dicono gli Osservatori Cloud & ICT as a Services del Politecnico di Milano, è ormai matura e insistente da parte delle imprese italiane. Una richiesta alla quale però, in tempi di nuovo regolamento europeo per la gestione di privacy e dati personali (GDPR), è obbligatorio rispondere con soluzioni trasparenti, garantite e a norma di legge.
In questo senso Reevo, il primo cloud vendor per i rivenditori del canale ICT, ha deciso di fare un passo deciso in direzione della tutela dei propri clienti adottando il Codice di condotta CISPE.
CISPE (Cloud Infrastructure Services Providers in Europe) è una associazione che riunisce i più importanti nomi del mercato del cloud computing in Europa, circa 20 in tutto. Attraverso questo Codice Cispe punta ad assicurare ai clienti che il fornitore scelto per l’infrastruttura cloud utilizzi procedure e standard perfettamente in linea con i dettami del GDPR.
Attraverso l’adesione al codice di condotta CISPE Reevo punta ad offrire una garanzia di sicurezza e protezione dei dati su tutti i servizi Cloud erogati: Iaas-Cloud Datacenter, Cloud Backup, Disaster Recovery, Object Storage, Hybrid Cloud, Cyber Security.
Reevo adotta il Codice Cispe, le garanzie principali
Tra le tante garanzie che prevede il Codice Cispe infatti, per tutti i fornitori di cloud che decidono di aderire c’è l’obbligo offrire ai clienti la possibilità di archiviare ed elaborare i propri dati nell'Area economica europea. Non solo, i fornitori aderenti sono anche chiamati a dichiarare che non accederanno o utilizzeranno i dati dei loro clienti per scopi personali, creazione di profili o marketing diretto. L’architettura generale del Codice di Condotta (Coc - Code of Conduct) del CISPE è costruita dunque per uniformare la regolamentazione in ambito cloud e dare ai clienti la certezza che i propri dati rimangono sempre sotto il loro controllo e proprietà. I provider aderenti al CISPE, come detto, non trarranno infatti alcun beneficio dai dati personali dei loro clienti.