Cos’è IBM AS/400 e, soprattutto, perché se ne parla ancora? La fortunatissima tecnologia all-in-one di IBM resiste al passare del tempo e, dopo un adeguato restyling, si dimostra perfetta per progetti IT basati su cloud ibrido.
Pensare che IBM AS/400 sia ancora tra noi ha dell’incredibile. Era il giugno del 1988, più di 35 anni fa, quando un nuovo sistema completo hardware e software faceva capolino nei listini IBM. Progettato come server di storage ed elaborazione locale comprensivo di applicazioni, IBM AS/400 ebbe ottimi riscontri soprattutto in ambito finance e insurance. La soluzione IBM ebbe un successo planetario per via di molteplici fattori, tra cui la sua eccezionale affidabilità e sicurezza, ma anche per un costo competitivo rispetto ad altri mainframe e per la scalabilità nativa, che lo rendeva adeguato ad assecondare i percorsi di crescita delle imprese.
In seguito, mercati verticali come il manufacturing e il fashion trovarono in questa soluzione la giusta risposta alle loro esigenze di elaborazione.
E poi ci fu l’Italia. Non sono disponibili al momento dati ufficiali relativi alla distribuzione degli IBM AS/400 nei vari Paesi, ma è risaputo che l’Italia fu, quanto meno in determinati momenti, il Paese con la più alta diffusione dei sistemi di Big Blue
Nel 2008 arrivò il rebranding dell’AS/400
A vent’anni dalla nascita, e precisamente nel 2008, IBM decise per un rebranding: da quel momento a listino vennero introdotti i System i (i come integrazione). Seguendo il tracciato di AS/400, IBM i continua a essere un sistema integrato, con base hardware IBM Power Systems e cuore operativo IBM i.
Arriviamo al presente. È molto complesso ottenere dati certi circa il numero di aziende che ancora utilizzano AS/400 come supporto per processi e attività, ma sono diverse decine di migliaia: alcune fonti ne dichiarano 62 mila, in altri casi si parla di 100 mila. Si dice, inoltre, che le aziende siano così soddisfatte del sistema da rifiutare soluzioni alternative. Questo perché raramente nella storia dell’informatica si è vista una tecnologia così integrata, solida, affidabile, sicura e completa.
Andando più in dettaglio sul versante dei vantaggi, un AS/400 garantisce:
Scalabilità
È una caratteristica insita nell’ingegneria dei server IBM, capaci di scalare molto rapidamente l’elaborazione, passando da 4 a 256 core.
Affidabilità
I sistemi AS/400 sono stati adottati inizialmente dai settori Finance & Insurance, ambienti mission critical per definizione. Non possono certamente mancare applicazioni in altri settori critici come manufacturing ed healthcare.
Compatibilità
La garanzia di utilizzo del maggior numero di versioni dei vari software e servizi installati è sempre stata la priorità assoluta per i programmatori AS/400. Il codice sviluppato negli anni 90 continua a girare con serenità.
Sicurezza
Il carattere legacy della piattaforma l’ha protetta negli anni. Anche a seguito della reingegnerizzazione del sistema operativo e dei servizi applicativi, la protezione è rimasta una caratteristica distintiva degli AS/400.
Personalizzazione e automazione
Anche la personalizzazione e l’automazione dei processi è da sempre un fattore critico di successo per gli AS/400. Con il supporto di sviluppatori certificati, le aziende hanno sempre potuto contare su servizi e applicativi configurati su misura.
Costo/ROI
Il ritorno di un investimento in un sistema AS/400 è sempre stato ben chiaro. La spesa iniziale, sempre supportata dagli opportuni strumenti finanziari, veniva equilibrata ben presto dall’ottimizzazione e dalla semplificazione dei processi di business.
AS/400 l’ideale per un progetto di cloud ibrido
Il rebranding del 2008 è coinciso anche con una revisione dell’intera architettura software, indispensabile per adeguare la piattaforma ai tempi.
Oggi, un IBM Power i non è più un sistema legacy ma un’architettura aperta e in continua evoluzione, in grado di supportare i progetti di trasformazione digitale intrapresi dalle aziende nel corso degli anni. Questi progetti, a partire da una certa data, hanno iniziato a guardare ai paradigmi cloud privati e ibridi con notevole interesse.
I servizi applicativi verticali sono sempre più numerosi e caratteristiche come la scalabilità, la compatibilità e la sicurezza rimangono delle peculiarità della piattaforma. Tra l’altro, cosa tutt’altro che secondaria, è stata introdotta anche la virtualizzazione su piattaforma PowerVM.
La nuova vita dei sistemi ex AS/400, ora IBM Power Systems i, passa dunque per la consapevolezza che il cloud ibrido è l’approccio vincente per la stragrande maggioranza delle aziende poiché miscela i benefici di controllo dell’infrastruttura privata con la scalabilità pressoché illimitata di quella pubblica. Oggi, distribuire una piattaforma IT aziendale all’interno di un mix di ambienti pubblici e privati è la scelta più indicata per molti contesti e anche nella variante multicloud, in cui cioè vengono utilizzati servizi pubblici di più provider.
Per via della propria architettura, gli IBM Power Systems i sono la scelta tecnologica ideale su cui costruire un cloud privato, o la componente privata di una soluzione ibrida. Può essere implementata in-house, ovvero un data center locale convertito a un ambiente cloud, oppure in hosting su una struttura esterna. In entrambi i casi, l’architettura continua a dimostrarsi perfetta per servizi (o applicazioni) mission-critical e per proteggere e tutelare i dati più sensibili.